Lo yoga inizia quando spengo lo smartphone e lo chiudo in un cassetto o addirittura, e ancor meglio, quando lo lascio a casa altrui e io mi ritrovo “disconnessa”, in pace: niente internet, niente TV, niente app, zero giga. Solo un vecchio cellulare a evitarmi il totale isolamento.
Quando ciò è possibile, la magia lentamente accade. È allora, infatti, che si crea dentro di me e attorno a me uno spazio, una solitudine silenziosa, distesa e calma, che mi consente di scivolare nello yoga, quello che per me è il vero Yoga (con la maiuscola, appunto).
Il tempo si dilata, mi invade la calma; la mente, con il suo continuo chiacchierare, rallenta, si allenta, regala spazi. Le preoccupazioni si fanno meno pressanti, più gestibili. Il silenzio diventa casa accogliente e allora nascono idee, sbocciano fiori: è la creatività del vuoto, di questo spazio dentro di noi. È la creatività come sorgente, zampillo, acqua che scorre incessante. Sì, per me lo Yoga è vuoto fecondo.
Yoga è lentezza
Yoga è silenzio
Yoga è distanza
Lo Yoga è ciò che di più lontano io riesca a immaginare dal mondo attuale, sempre e costantemente teso, iper-sollecitato e avido. In questo mondo lo yoga, che consumisticamente sta avendo la sua fase di popolarità, non può essere che un insieme di tecniche. Conosciuto più o meno approfonditamente, praticato più o meno regolarmente, per renderci più equilibrati o saggi, esso resta pur sempre un oggetto esterno a noi. Un oggetto in un mondo di oggetti, uno tra i tanti nelle nostre vite frenetiche, compulsive, reattive.
Eppure per me lo Yoga è altro. Lo Yoga è uno stato dell’essere, vitale e creativo. È il contatto intimo e profondo con se stessi. Si può riuscire a stare nello Yoga per ore o per giorni, e allora il tappetino, così necessario quando siamo persi o disgregati, non è più indispensabile. In questo stato il tappetino è un di più, è gioco, è fioritura, è rimescolamento di energie, rinnovamento.
Questo stato che io chiamo Yoga è preziosissimo, ma è anche estremamente esigente. Richiede forza, pazienza, disciplina, coraggio. È difficile, ma anche così indispensabile. Yoga è sentirsi a casa, o meglio, essere casa. Per se stessi.
Con un po’ di forza e un po’ di abbandono (citazione di Gabriella Cella)
Alice